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CONFEZIONAMENTO

Come conservare al meglio l'Olio Extravergine di Oliva

IMPARA L'OLIO CON LEO
Lezione n. 3
"LA COLTIVAZIONE"
Piantare un albero di ulivo è una operazione di per sé molto semplice: si fa un buco nel terreno, si infila l'albero, si ricopre il buco di terra, si torna al bar a vantarsi con gli amici.
Se ci pensate, ci sono moltissime cose altrettanto semplici.
Per fare il vino basta prendere dell'uva, spremerla, metterla a riposare 25 giorni e poi imbottigliare. Fatto.
Per fare all'amore basta infilare un pene in un orifizio a scelta o strusciare una vagina con quello che più vi aggrada. Fatto.
Per fare una pizza basta impastare acqua e farina, aggiungere pomodoro e mozzarella, infornare. Fatto
NOTA: questo è un argomento molto complesso, pertanto il tentativo di riportarne informazioni, comporta incidentali incompletezza e superficialità.
Anche coltivare una pianta di ulivo richiede una serie di accortezze. Innanzitutto DOVE e QUANDO piantare. Non tutte le zone del mondo sono ideali. L'ulivo è una pianta che nasce nel mediterraneo, probabilmente in Grecia o in Turchia. Ha bisogno di climi temperati, con inverni non esageratamente freddi e umidi ed estati calde e secche.
Difatti i cambiamenti climatici degli ultimi anni hanno potato con sé diversi problemi. Le estati calde e umide favoriscono la prolificazione di parassiti e funghi (ditteri, afidi, pidocchi o Xylella), tanto per citare i più famosi), gli inverni miti forniscono informazioni destabilizzanti alla pianta, con conseguenze fioriture anticipate, le gelate tardive di inizio primavera, poi, bruciano i germogli e compromettono l'intero raccolto, se non addirittura l'esistenza stessa della pianta.
L'ulivo è comunque una pianta molto resistente, pertanto nei secoli si è adattato a diverse situazioni. Diverse sono le cultivar, ovvero le specie di pianta, ognuna delle quali fornisce un diverso tipo di oliva, con caratteristiche diversi riguardo dimensioni, percentuale di acqua, tempi di maturazione, dimensioni, etc.
Gli ulivi si piantano solitamente dopo un anno dalla loro germinazione, avvenuta in vivaio. Le piantine si collocano nel terreno preferibilmente a inverno inoltrato, e diventano produttive dopo circa 3 anni.
Durante l'anno il terreno va tenuto sempre pulito. In merito le scuole di coltivazione sono essenzialmente 2. La prima indica di fresare il terreno almeno un paio di volte all'anno per liberarlo dalle erbacce, mentre la seconda prevede di trinciare l'erba che si trova negli uliveti, in modo da garantire una maggiore trattenuta dell'acqua nel terreno, limitare l'innalzamento delle temperature e contribuire all'arricchimento del terreno. Queste due diverse modalità di cura del terreno, influiscono anche sulla raccolta, poiché un terreno nudo offre effetti diversi rispetto ad un terreno erboso.
Ovviamente vanno anche utilizzati dei sistemi di fertilizzazione, per far sì che la pianta abbia il nutrimento necessario a crescere sana e robusta, in grado quindi di affrontare condizioni climatiche avverse e parassiti.
Le coltivazioni convenzionali aggiungono concimi azotati, in modo da arricchire il terreno di questo fondamentale nutrimento necessario agli alberi per crescere bene. Ovviamente questi fertilizzanti sono ottenuti in laboratorio per sintesi chimica, e pertanto sono vietati nella coltivazione biologica. Si deve quindi ricorrere a diverse tipologie di concimi che garantiscano comunque un discreto apporto di azoto, ma senza ricorrere a pratiche poco salutari. Per arricchire il terreno si può dunque usare seminare delle leguminacee (che rilasciano azoto nel terreno) sotto le piante, oppure aggiungere fertilizzanti ottenuti dal riciclaggio di rifiuti organici, letame o scarti di altre coltivazioni.
Per proteggere poi la pianta dai parassiti, i metodi convenzionali prevedono il massiccio utilizzo di diserbanti e antiparassitari, che garantiscono alla pianta di crescere e prosperare, ma che finisco ovviamente nei frutti e nel prodotto finale. Gnamm!
I metodi utilizzati nel biologico prevedono la limitazione delle sostanze consentite, preferendo metodi alternativi quali trappole per insetti, piante cooperanti e potature mirate.
Quella della potatura dell'ulivo è una vera e propria complicatissima scienza, che richiede una lezione dedicata. Le funzioni della potatura sono molteplici: garantire la miglior crescita della pianta, la distribuzione di suoi frutti, combattere le piaghe, rendere la pianta affascinante per i servizi fotograficim etc.
Come nei sovracitati esempi, le pratiche e le accortezze da adottare sono molteplici e la perizia di coordinazione dei vari processi, riesce a garantire un risultato soddisfacente per chi pratica la coltivazione e sopratutto per chi usufruisce del buon lavoro eseguito.
P.S. Non avendo video di piante di ulivo che vengono coltivate, beccatevi sti 12 secondi di olive!

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